Lamborghini 350 Gt
Come nasce un toro? Beh, sicuramente dal matrimonio di un toro con una vacca, oppure dall'ira di un costruttore di mezzi agricoli: Ferruccio Lamborghini.
Non mi fraintendete, il signor Lamborghini non si è mai accoppiato con una vacca, ha semplicemente deciso ,in seguito alla famosa lite con Enzo Ferrari, di passare dai trattori alle auto sportive, mantenendo lo stemma del toro, suo segno zodiacale.
Fu un piccolo passo per l'uomo ma un grande passo per Ferruccio, che costruì la sua auto pensando alle personali esigenze e tenendo conto di tutti i difetti della Ferrari 250, la pietra dello scandalo.
Lamborghini, testardo e ambizioso, parallelamente ai trattori costruì il primo toro (senza ricorrere alle vacche), la 350 Gtv. Ricorse addirittura a Giotto…Bizzarrini (ex Ferrari) che sviluppò un V12 di 3484 centimetri cubici, 2 alberi a camme in testa per bancata, 360cv, telaio tubolare e sospensioni a ruote indipendenti. Affidò invece le linee a Franco Scaglione.
Dopo la presentazione del prototipo nel 1963 Bizzarrini abbandonò Lamborghini per mettersi in proprio.
La neonata casa automobilistica assunse subito Dallara per i telai e Stanzani per i motori e affidò lo sviluppo della carrozzeria a Touring, che limò le forme del frontale e abbellì il posteriore.
La carrozzeria Touring si occupò dell'intero sviluppo della 350 Gt "di serie" e adottò per la costruzione, la struttura Superleggera (lamiere piegate su tubi d'acciaio). Si pensò a migliorare il lato tecnico, rendendo più docile il motore, ora capace di 320cv e montando 4 freni a disco. Fu presentata nel marzo del 1964 al salone di Ginevra e pochi anni più tardi furono aggiunti come optional i sedili posteriori. La 350 Gt cambiò nome e cilindrata diventando 400 Gt nel 1966, si adottarono anche sincronizzatori Porsche per il cambio e fu prodotta fino al 1968 in 416 esemplari lasciando il posto alla Islero.
Così nascono i tori, da uomini straordinari!
Gianmaria Modugno
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